Teatro

Il grande Dandy (attraverso musiche swing italiane anni 30–40–50)

Roma 1965…sono passati ormai 10 anni dalla canzone “vecchio frac” composta da Modugno in onore del Principe siciliano Raimondo Lanza di Trabìa morto l’anno precedente…due ragazze si incontrano al bar per preparare uno spettacolo di canzoni italiane anni 30-40-50 che devono fare la settimana successiva presso il teatro della loro città.                   

Devono però trovare un’idea, un filo conduttore che permetta loro di raccontare il periodo in cui vengono composte e cantate le canzoni che presenteranno…e …sfogliando il giornale…notano un articolo che ricorda la storia di un noto personaggio siciliano nato nel 1915 e morto nel 1954.

Tra un caffè e una brioches, le ragazze leggono una storia, davvero affascinante di un personaggio sempre al centro delle cronache mondane italiane e non, a contatto con bellissime donne (Susanna Agnelli, Edda Ciano, Rita Hayworth, Joan Crawford, Olga Villi, ecc…) e con importanti uomini del tempo (Errol Flynn, Aristotele Onassis, Luchino Visconti, Gianni Agnelli, Galeazzo Ciano, Tazio Nuvolari, ecc…).

 L’illuminazione arriva fulminea: ad ogni passaggio di vita di Raimondo, le ragazze associano una canzone italiana che cantano nel bar davanti ad occhi sempre più interessati e partecipi,…dal cameriere che ricorda del Principe, ai ragazzi del tavolo a fianco attratti dalle ragazze, ad un famoso compositore che capita al bar….il tutto culmina in un finale inaspettato per le ragazze che non volendo troveranno la strada del loro successo.

...Spettacolo teatrale musicale che attraversa l’Italia degli anni 30-40-50 intramezzata dalle più belle canzoni italiane del tempo ….mille lire al mese, baciami piccina, bellezze in bicicletta, ho un sassolino nella

scarpa, ma le gambe…sono alcune delle musiche presentate in versione swing dal quartetto, che accompagneranno la storia del principe siciliano.

“Astor Piazzolla…l’uomo di tango”

…in Argentina tutto può cambiare – tranne il tango – e Piazzolla ha infranto questa regola. Il “nuevo tango” di Piazzolla è diverso dal tango tradizionale perché incorpora elementi presi dalla musica jazz e fa uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi; “El Gato” (come era soprannominato per la sua abilità) introduce nel tango l’uso di nuovi strumenti che non venivano utilizzati nella musica tradizionale. Egli diceva: “La mia opera è 10% tango e 90% musica contemporanea”, per questo le sue splendide partiture, scaturite da momenti di profonda tristezza, di solitudine e di difficoltà economiche, furono denigrate dai puristi del tango. Oggi è considerato uno dei più grandi compositori di tango, ma il racconto della sua vita svela i passaggi che lo hanno portato al successo. Dalla partenza dei suoi nonni da Trani, in Puglia, al racconto dei terribili anni ‘20 a New York, dove il giovane Astor, nel quartiere di Harlem andava a sentire Cab Calloway. È lì che si avvicina alla musica classica e il bandoneòn. Racconta della parentesi in Argentina, dove scopre il grande tango, partecipa ad orchestre sino a dirigerne una sua, e del suo viaggio a Parigi, dove studia con Nadia Boulanger e incontra con i grandi personaggi quali Igor Stravinsky, Arthur Rubinstein, Jean Moreau, Alain Delon. Ma sarà l’incontro con il produttore italiano Aldo Pagani a dare una svolta alla sua vita artistica: crede in lui e lo porta in Europa, dove finalmente suonerà nei grandi teatri come l’Opéra di Parigi e la sua musica avrà il riconoscimento che merita…..“Devo dire la più assoluta verità. Potrei raccontare una storia di angeli, ma non sarebbe la vera storia. La mia storia è di diavoli, mescolata con angeli e un poco di meschinità: bisogna avere un po’ di tutto per andare avanti nella vita”…

…spettacolo musicale danzante che attraverso le musiche del compositore presenta la storia e la passione del popolo argentino.

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